Nel frattempo la gente dei due villaggi
aveva iniziato ad accorrere. Un piccolo gruppo di persone si stava
radunando intorno ai due giovani.
Eyrik sentì un brivido lungo la
schiena. Il vecchio sciamano Wulf lo stava istruendo anche nelle arti
curative. <<Non ho mai visto questo genere di ferite>> disse inquieto.
La gente che si era radunata intorno al
corpo donna iniziò a mormorare sempre più forte.
Lane, che si era aggregata al gruppo,
disse sommessamente. << Quando l'ho vista pensavo fosse morta,
invece l'ho sentita esalare il suo ultimo respiro. L'ultima parola
che ha sussurrato è stata Ranavalla>>.
Il mormorio si tramutò in esclamazioni
di stupore. E in frasi e segni di scongiuro.
<<Il Ranavalla>> pensò
amaramente Eyrik << le favole sull'uomo avizzito che rapisce i
bambini nei boschi>>.
Quante volte aveva sentito questa
storia da bambino, intorno al fuoco, quando i grandi raccontavano le
storie di paura proprio prima di andare a dormire! Qualcosa di strano
doveva essere successo, altrimenti niente poteva spiegare il tipo di
ferita che la vecchia Ilde portava addosso.
<<Eppure non è stata questa
ferita ad ucciderla>> Disse Eyrik ad alta voce. Guardò le
impronte che aveva lasciato Ilde. <<Deve avere corso molto in
fretta. Almeno quanto te, Lane. E poi si è accasciata qui>>.
Eyrik toccò la donna.
Il vecchio sciamano Wulf gli stava
insegnando a entrare in contatto con il mondo degli spiriti. Da
quando suo padre era partito con l'esercito e non aveva fatto più
ritorno, dopo la morte di sua madre, l'anziano sciamano si era preso
cura del giovane Eyrik. Per anni cercò di inziarlo al suo mondo
fatto di forze arcane della natura. Non era stata un'impresa
semplice. Eyrik da ragazzino preferiva andare a giocare con le spade
di legno con gli altri bambini del villaggio. Aveva un corpo robusto
e uno spirto combattivo. Non aveva un'indole molto adatta a una guida
spirituale, a un consigliere.
Eppure con il tempo e grazie alla
pazienza del vecchio. Il giovane Eyrik iniziò a sentire sempre più
sua la visione del mondo che lo sciamano gli mostrava ogni giorno.
Eyrik si concentrò: << Ilde,
mostrami cosa ti è successo. Spirito dell'aquila dammi la saggezza
per capire le cose nascoste alla mia vista>>. Eyrik non vide
nulla, ma percepì paura. Si sentì braccato da qualcosa che non
aveva mai visto. Il terrore era troppo, la fatica per la fuga enorme.
Scosso riaprì gli occhi. Rimase
qualche secondo senza respirare e poi disse con voce stanca: <<Ilde
è fuggita da qualcosa. È stata ferita. È arrivata fino qui. Poi,
forse, il suo vecchio cuore non ha retto>>.
Ingvar lo fissò stupito. Poi con molta
risolutezza disse: << Allora cerchiamo da chi o da che cosa è
scappata!!>>. E indicò le tracce lasciate da sua nonna. Si
inoltravano ancora di più nel fitto della foresta.