tag:blogger.com,1999:blog-1839703671301825812024-03-08T08:32:17.718+01:00Lande di GhiaccioUn'epica storia iniziata ai confini del remoto regno di Haar...Kaleval lo storicohttp://www.blogger.com/profile/13041304975657271206noreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-183970367130182581.post-35565151519062459422012-05-27T23:28:00.001+02:002012-05-27T23:28:38.396+02:00Un triste ritorno a casa<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ingvar ed Eyrik arrivarono al villaggio
in silenzio. Quello che videro non riuscì a scuotere il loro cuore.
Si muovevano lentamente, in preda a uno strano torpore. Non
riuscivano a realizzare quello che era successo. Staccarsi dalla
realtà era l'unico modo per non impazzire.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ingvar prese un sorso abbondante da una
fiaschetta di sidro che trovò in terra e continuò ad avanzare
entrando nel suo villaggio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La mente chiusa in un torpore irreale,
come irreale era il silenzio che li circondava. L'unico rumore
presente proveniva dallo scricchiolio della brina sotto i suoi piedi.
Nessun altro suono. Anche la natura pareva essere morta. Nemmeno un
cinguettio tra i bassi abeti.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Crick, circk, crick. Solamente i passi
scandivano il ritmo del tempo. Con gli occhi sgranati entrambi
guardavano increduli i loro villaggi che sembrava essere stati
investiti dalla rabbia di un vento invernale. Nel giorno di
<i>mezzaestate</i>, una coltre gelata ricopriva tutto. Gli edifici
avevano i tetti sfondati o i muri in legno divelti. Per terra il
sangue si mischiava con il ghiaccio. I cadaveri erano ovunque;
espressioni di terrore e disperazione sul volto avevano segnato i
loro ultimi respiri.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Improvvisamente Eyrik sentì un
lamento. Corse verso una casa semidistrutta e trovò il suo maestro
agonizzante. Il corpo frantumato sotto il peso di una trave.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Vulf! Vulf! Sono io, Eyrik,
coraggio, tieni duro, ora sposto questo peso. Ti tiriamo fuori di
qui>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il vecchio, girò la testa verso di
lui. Il viso era ormai bianco e lo sguardo vuoto.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<No>> disse il vecchio sciamano
<<ormai la mia ora è arrivata. Non ti vedo nemmeno, ma lo
spirito del lupo è qui e mi sta chiamando al suo branco con gli
altri antenati del clan. Eyrik, ragazzo, ascoltami...>>. Il
vecchio parlava rantolando e ogni parola sembrava costargli un'enorme
fatica.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik dipserato urlò: <<No
maestro, ti portiamo fuori da queste macerie, tieni duro>>.
Afferrò la trave e cercò di sollevarla.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La mano di Vulf strinse il suo polso.
Il vecchio continuò, la sua voce era più chiara ora, anche se molto
fredda, debole e distante: <<Eyrik, fermati, risparmia le
forze. Questa bestia non si fermerà. Me lo stanno dicendo gli
spiriti. Sono così vicini a me ora. Tu devi fermarlo. Non puoi
farcela da solo. Trova Erian Hartalan. L' ho conosciuto anni fa
quando era solo poco più che un ragazzino. Era un bravo giovane e
ora è diventato un grande uomo. Ha fondato un nuovo regno a
nord-ovest, migliaia di miglia da qui. Raggiungilo e chiedi il suo
aiuto. Lui ha già affrontato il drago un tempo, e sarà dalla tua
parte>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Le lacrime solcavano il volto fiero di
Eyrik: <<Vulf, tu mi hai cresciuto! Non puoi lasciarmi ora!>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il respiro dello sciamano si faceva sempre
più debole: << Vai ora, sei grande e hai un viaggio
lunghissimo davanti ai tuoi passi>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Vulf!!>> gridò disperato
Eyrik.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Promettimi che lo farai!>>
disse il vecchio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik calmò il suo respiro. Chiuse gli
occhi arrossati. Rimase un attimo fermo, in silenzio, e poi disse:
<<Lo farò>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il vecchio sorrise, rantolò, e smise
di respirare.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik lo fissò a lungo. Il tempo non
aveva più senso, e tutto ciò che lo circondava sfumava in qualcosa
di indistinto, indeterminato.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Rimase così, fino a che una mano sulla
sua spalla lo riportò alla realtà.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Mi dispiace>> disse
Ingvar <<era un brav'uomo. Ti ritorno le condoglianze che mi
hai fatto per Ilde>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik lo guardò incapace di parlare.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ingvar gli porse la mano, aiutandolo a
rialzarsi. <<Vieni>> gli disse <<ho trovato delle
impronte che vanno verso il bosco. Forse qualcuno è riuscito a
fuggire. Forse ci sono dei sopravvissuti>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>Kaleval lo storicohttp://www.blogger.com/profile/13041304975657271206noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-183970367130182581.post-12749585572109442712012-04-15T23:31:00.002+02:002012-04-15T23:31:53.463+02:00L'incontro<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Alla fine raggiunsero quello che stavano cercando. La videro di colpo, svoltando oltre una macchia di arbusti.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Una creatura curva di fronte a un
albero stava rosicchiando qualcosa. Era una figura umanoide
mostruosa, sembrava un vecchio avvizzito dagli anni, dalla pelle
grigia o verdastra, ricoperto da spessi strati di una sotanza a metà
strada tra una strana muffa e filamenti di una ragnatela. Non appena
li vide la bestia lanciò un grido strozzato e iniziò a muoversi con
una sorprendente agilità. Iniziò a raschiare il suo corpo e
afferrare la muffa che lo ricopriva, scagliandola contro Ingvar.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Non appena entrò a contatto con la sua
pelle, Ingvar sentì un bruciore terribile, e la sostanza filamentosa
inizò ad avvolgersi intorno al braccio del giovane. Subito dopo il
dolore, Ingvar iniziò a sentire l'arto pesante e lento nei
movimenti.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik esitò un attimo spaventato
dall'orrore che aveva davanti. Poi estrasse istintivamente la spada e
caricò con un urlo la bestia.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il mostro era agile e sapeva
evidentemente combattere bene. Il gorsso cane di Eyrik, Aren, cercò
di azzannare il ranavalla, senza riuscirci, mentre Eyrik con un colpo
di spada lo ferì all'addome. Il mostro inferocito colpì Eyrik con
un artiglio, buttandolo a terra. Si fece sopra di lui pronto a
finirlo, quando Ingvar, con fatica riuscì a tendere il suo arco,
nonostante il braccio ferito e semiparalizzato. Tutto il mondo sembrò
scomparire mentre si concentrava sul suo bersaglio.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Scoccò la sua freccia, che si conficcò
nel collo della bestia poco prima che colpisse Eyrik.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La creatura cadde a terra emettendo un
sibilo, e rimase esanime.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il silenzio cadde improvviso e
inaspettato.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si sentiva solo il cane che continuava
a ringhiare e i rumori della foresta.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I due si fissarono per un tempo
interminabile in silenzio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Poi Ingvar parlò: <<cos'era
quella cosa? Era davvero un "Ranavalla"? Quella specie di
mostro di cui ci raccontavano quando eravamo bambini?>> poi
aggiunse <<è questa creatura che ha ucciso mia nonna?>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik guardò la sua ferita e notò la
somiglianza con quella sul braccio di Ilde. <<<Pare proprio
di sì. Ma ora è morta>> affermò con una certa
soddisfazione. Tua nonna è vendicata e noi abbiamo sconfitto un
questa specie di orrore. andiamo, dobbiamo informare gli altri al
villaggio. Potrebbero essercene altri qui in giro>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Con la mente piena di dubbi tornarono
verso i loro clan.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un certo orgoglio riempiva il cuore di
Eyrik. Aveva rintracciato il misterioso "ranavalla" e
avevano sconfitto quella specie di mostro. Ilda era stata vendicata,
e anche se potevano essercene altri, si sentiva ottimista. Quella era
la sua prima vera avventura.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Mentre era alle prese con queste
riflessioni sentì un'ombra appesantirgli il cuore. Sembrava che
l'estate stessa fosse sparita di colpo e il gelo dell'inverno avesse
colpito all'improvviso. Il ghiaccio penetrava nelle sue stesse ossa.
Entrambi i giovani rabbrividirono per il freddo o per il terrore.
Aren, il grande cane, si appiattì al suolo uggiolando spaventata.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un'enorme ala lucente passò proprio
sopra le loro teste, oltre la cima degli alberi. Una creatura
gigantesca, bianca come la neve, volò oltre di loro.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ingvar rimase immobile a fissarlo,
atterrito dalla paura e dallo splendore che emanva la bestia: una
specie di rettile alato, un dragone, come quelli che riempiono le
leggende narrate durante le lunghe notti invernali.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Poi, all'imporvviso com'era arrivato
passò oltre e scomparve.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il freddo abbandonò le loro ossa e il
tepore tiepido dell'estate riprese lentamente il suo spazio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik e Ingvar si fissarono in
silenzio, tremando.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Era un drago quello?>>
mormorò Eyrik con voce sommessa, quasi rivolto a sè stesso.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Qualsiasi cosa fosse, era
diretto al villaggio>> rispose Ingvar con un tono da fare
gelare il sangue.
</div>Kaleval lo storicohttp://www.blogger.com/profile/13041304975657271206noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-183970367130182581.post-82568957146524201412012-04-15T23:29:00.002+02:002012-04-15T23:29:34.566+02:00Tracce nella foresta<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Tutto il villaggio ancora dormiva e la
luce dell'infinita giornata estiva filtrava tra le fronde degli
alberi.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik si era svegliato presto, non
riusciva a dormire dopo la sua visione. Prese un secchio di acqua
gelida e andò a cercare Ingvar. Lo trovò a casa di un amico, con
altri ragazzi, tutti addormentati su una tavolata colma di boccali di
birra vuoti.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si avvicinò con fare deciso a Ingvar e
gli disse: <<Svegliati!>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ingvar sbattè le palpebre confuso e
biascicò alcune parole: <<Lasciami, ahi, la mia testa!
Lassciami dormire. Ho sonno, mi gira tutto...>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik gli spruzzò un po' di acqua
fredda sul viso ottenendo solo un grugnito di protesta. Sospirò e
poi gli disse: <<So come trovare chi ha ucciso tua nonna>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ingvar si destò immediatamente.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik gli porse il secchio e gli disse:
<<Datti una rinfrescata, e poi andiamo>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Passarono solo pochi attimi e Ingvar
era pronto.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si addentrarono nella foresta e
raggiunsero insieme alla fida Aren la radura dove avevano trovato le
traccie di Ilde il giorno precedente.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Alberi>> pensò Eyrik.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si avvicinò a un albero. Iniziò a
concentrarsi a pensare all'albero stesso nella sua interezza, dalle
radici alla punta delle foglie. Venne assorbito dalle radici, sentì
il piacere dell'abbraccio della terra, del nutrimento che porta. E
iniziò a risalire la corteccia, che aveva una storia lunga anni da
raccontare. E continuò a salire fino ai rami più alti e alle
foglie.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
E lassù percepì qualcosa.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Qualcosa aveva toccato, forse
"contaminato" la pianta di recente.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik si ridestò dal suo sogno. Ingvar
lo stava fissando stupito: <<tutto bene?>> gli chiese.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Sì>> rispose Eyrik.
<<Gli alberi>> continuò a mormorare. <<Veniva
dagli alberi>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Iniziò a toccare le cortecce delle
piante vicine. Toccava una corteccia, poi un'altra, come se seguisse
un sentiero invisibile.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Poi ad un tratto si fermò. Iniziò a
scrutare il terreno ed esclamò: <<Ecco, qui ci sono delle
strane tracce. Probabilmente chi ha aggredito tua nonna l'ha fatto
dai rami degli alberi. Si spostava di albero in albero e poi è
saltato giù qui, vedi queste tracce più profonde?>></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ingvar si animò: <<Benissimo,
non so come hai fatto ma sei grande! Seguiamole, ma facciamo
attenzione, ti ricordi quele strane ferite sul corpo di mia nonna?
Non so che tipo di creatura possa averle generate e non ho mai visto
impronte di questo tipo.>></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Seguirono le tracce per molte ore. A
momenti sembravano sul punto di perderle, ma i due giovani erano
entrambi molto esperti nel seguire piste nei boschi, e anche il
grosso cane Aren fu d'aiuto. Continuarono la loro ricerca inebriati
come un branco di lupi all'inseguimento della preda, senza nemmeno
soffermarsi a pensare ai pericoli che correvano andando incontro a un
nemico misterioso.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>Kaleval lo storicohttp://www.blogger.com/profile/13041304975657271206noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-183970367130182581.post-81730492448937000572012-04-15T00:29:00.001+02:002012-04-15T00:29:57.437+02:00Funerale a mezzaestate<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik era fermo in piedi sulla cima
della piccola altura. Ysonna veniva chiamata fin dalla notte dei
tempi. Lì si celebravano i riti, le feste e si dava l'addio ai
morti. Quella che doveva essere la festa di mezza estate si era
trasformata in una cerimonia di addio ad Ilde. Ilde era una donna
forte, molto benvoluta nel suo villaggio. Il suo corpo giaceva sulla
pira in cima alla bassa collina.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik era un po' emozionato, era la
prima cerimonia che celebrava in veste di sciamano. Wulf si era fatto
in disparte e lo osservava da lontano. Cercò il suo sguardo e il
vecchio gli diede un cenno di approvazione e incoraggiamento. Respirò
a pieni polmoni per calmarsi. L'aria fresca gli diede lucidità e
nuovo vigore.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Era mezzanotte.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In realtà in questa stagione, la notte
non arrivava mai, e Leha era ancora un po' al di sopra dell'orizzonte
e tingeva di rosso il cielo con i suoi raggi crepuscolari. A breve
avrebbe ricominciato a salire illuminando di nuovo a giorno queste
terre. Fino alla prossima congiunzione non ci sarebbe mai stata
notte. Poi il buio sarebbe tornato portando rapidamente con sè il
gelido inverno, e le giornate avrebbero visto pochissima luce e
lunghe e infinite notti.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si guardò attorno. A metà dell'altura
c'erano le tavole imbandite con intorno le persone pronte a iniziare
il banchetto. C'era un certo nervosismo tra la gnete, la parola
"Ranavalla" continuava a serpeggiare e seminare dubbio.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Sembra che le paure di quando
eravamo bambini tornino a tormentarci>> pensò Eyrik tra sè.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Cercò Ingvar con lo sguardo. Lo vide
circondato da altri giovani del suo clan. Almeno non era solo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Respirò profondamente ancora una
volta, guardò in lontananza. Il lunghissimo crepuscolo stava per
fondersi con una nuova alba. Verso est la foresta diradava in fretta
e praterie sconfinate arrivavano oltre l'orizzonte. A Ovest la taiga
verde scuro si espandeva a perdita d'occhio. Le basse conifere si
godevano la luce estiva prima di essere sferzate dall'inverno e dalla
neve. Le loro radici lottavano con il terreno quasi perennemente
gelato.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Alberi>> pensò Eyrik.
Perchè continuava a pensare agli alberi?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Cercò di concentrarsi e iniziò il suo
discorso.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Ilde era una brava persona, una
donna forte, degna figlia del suo popolo. Era benvoluta da tutti nel
suo clan, e anche da noi Ulfar. Oggi piangiamo la morte di un'amica,
ma cerchiamo di sorridere e festeggiare, poichè sappiamo che la
grande madre richiama sempre i suoi figli, e lo fa per amore. e
sappiamo che lei non è sola, perchè gli antenati la guidano lungo
il sentiero>>.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Molti boccali e corni pieni di birra e
sidro vennero sollevati <<Ilde! Ilde! Ilde!>> urlavano
tutti all'unisuono.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Ilde camminerà nella foresta
fino al banchetto dell'estate eterna dove brinderà con i fondatori
del clan! Auguriamole buon viaggio. Ilde fatti guidare dagli spiriti
e dalla grande madre. Unisciti agli antenati del clan!>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Ilde! Ilde! Ilde!>>
urlavano tutti all'unisuono picchiando i boccali sulle tavole.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik sollevò la torcia e incendiò la
pira. Il fuoco, in breve, avvolse tutto il corpo. Le fiamme lo
affscinavano, lo rapivano. Il loro ondeggiare sembrava volergli
parlare. Le fissò per un tempo indefinibile, mentre i clan
festeggiavano.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Le fiamme gli parlavano, sussurravano.
Alberi. Un brivido corse lungo la schiena del giovane sciamano.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Tornò in sè.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I rossi raggi del crpeuscolo, o
dell'alba, si fondevano con la luce del fuoco.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<So cos'è successo a Ilde>>.</div>Kaleval lo storicohttp://www.blogger.com/profile/13041304975657271206noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-183970367130182581.post-73842318313544361412012-04-15T00:27:00.001+02:002012-04-15T00:27:32.914+02:00Dubbi<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Lasciarono presto indietro la gente del
villaggio e seguirono le tracce di Ilde, addentrandosi nel fitto degli
alberi. Continuarono ad avanzare per una decina di minuti, fino a
giungere nei pressi di una radura.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Trovarono pezzi di legna tagliata
buttati a terra alla rinfusa.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Deve essere fuggita da qui>>
disse Ingvar. Eppure, oltre a questo, non videro nulla. Nessuna
traccia, nessun segno di lotta, niente. Dopo aver cercato per un bel
po', la frustrazione si impadronì di Ingvar. Si accasciò contro un
albero. Non avevano trovato nulla.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Perchè Ilde era fuggita in quel modo?
Cosa l'aveva ferita e forse uccisa? Ingvar non riusciva a darsi pace.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik aiutò il giovane ad alzarsi.
<<Coraggio>> gli disse << abbiamo un funerale da
celebrare>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Tornati in paese Eyrik parlò a lungo
con Il suo mentore Wulf. Il vecchio voleva affidare a lui la
cerimonia: <<Eyrik, tocca a te questa volta>>.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik trasalì: <<Wulf, io mi ero
preparato per la festa di mezzaestate, doveva essere il mio primo
rito, non sono pronto per un funerale!>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Wulf lo fissò serio: <<Lo so che
è la tua prima volta, ma io sono vecchio e ormai devo iniziare a
farmi da parte, come è nella natura delle cose. La Vita ci mette
davanti a prove anche quando non siamo pronti ad affrontarle. Anche
questo è nella natura delle cose. Pensa a come deve sentirsi ora
Ingvar, ad esempio. Pensi che fosse pronto ad afforntare tutto
questo? Cerca di stare vicino a quel povero ragazzo>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik si fece silenzioso e pensò:
<<Già, e io che mi preoccupavo tanto per il rito di
mezzaestate. Volevo che tutto fosse perfetto. Vorrei non essere stato
duro con Ingvar prima...>></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Wulf interruppe i suoi pensieri:
<<Avete scoperto niente?>>.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Niente!>> sibilò Eyrik a
denti stretti.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Non importa>> disse lo
sciamano <<concentriamoci sul funerale ora, domani scopriremo
qualcosa>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>Kaleval lo storicohttp://www.blogger.com/profile/13041304975657271206noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-183970367130182581.post-29362410415538485262012-03-06T00:34:00.000+01:002012-04-14T23:27:50.005+02:00Strane ferite<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nel frattempo la gente dei due villaggi
aveva iniziato ad accorrere. Un piccolo gruppo di persone si stava
radunando intorno ai due giovani.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eyrik sentì un brivido lungo la
schiena. Il vecchio sciamano Wulf lo stava istruendo anche nelle arti
curative. <<Non ho mai visto questo genere di ferite>> disse inquieto.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La gente che si era radunata intorno al
corpo donna iniziò a mormorare sempre più forte.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Lane, che si era aggregata al gruppo,
disse sommessamente. << Quando l'ho vista pensavo fosse morta,
invece l'ho sentita esalare il suo ultimo respiro. L'ultima parola
che ha sussurrato è stata Ranavalla>>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il mormorio si tramutò in esclamazioni
di stupore. E in frasi e segni di scongiuro.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Il Ranavalla>> pensò
amaramente Eyrik << le favole sull'uomo avizzito che rapisce i
bambini nei boschi>>.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quante volte aveva sentito questa
storia da bambino, intorno al fuoco, quando i grandi raccontavano le
storie di paura proprio prima di andare a dormire! Qualcosa di strano
doveva essere successo, altrimenti niente poteva spiegare il tipo di
ferita che la vecchia Ilde portava addosso.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<<Eppure non è stata questa
ferita ad ucciderla>> Disse Eyrik ad alta voce. Guardò le
impronte che aveva lasciato Ilde. <<Deve avere corso molto in
fretta. Almeno quanto te, Lane. E poi si è accasciata qui>>.
Eyrik toccò la donna.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il vecchio sciamano Wulf gli stava
insegnando a entrare in contatto con il mondo degli spiriti. Da
quando suo padre era partito con l'esercito e non aveva fatto più
ritorno, dopo la morte di sua madre, l'anziano sciamano si era preso
cura del giovane Eyrik. Per anni cercò di inziarlo al suo mondo
fatto di forze arcane della natura. Non era stata un'impresa
semplice. Eyrik da ragazzino preferiva andare a giocare con le spade
di legno con gli altri bambini del villaggio. Aveva un corpo robusto
e uno spirto combattivo. Non aveva un'indole molto adatta a una guida
spirituale, a un consigliere.
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Eppure con il tempo e grazie alla
pazienza del vecchio. Il giovane Eyrik iniziò a sentire sempre più
sua la visione del mondo che lo sciamano gli mostrava ogni giorno.</div>
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Eyrik si concentrò: << Ilde,
mostrami cosa ti è successo. Spirito dell'aquila dammi la saggezza
per capire le cose nascoste alla mia vista>>. Eyrik non vide
nulla, ma percepì paura. Si sentì braccato da qualcosa che non
aveva mai visto. Il terrore era troppo, la fatica per la fuga enorme.</div>
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Scosso riaprì gli occhi. Rimase
qualche secondo senza respirare e poi disse con voce stanca: <<Ilde
è fuggita da qualcosa. È stata ferita. È arrivata fino qui. Poi,
forse, il suo vecchio cuore non ha retto>>.</div>
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Ingvar lo fissò stupito. Poi con molta
risolutezza disse: << Allora cerchiamo da chi o da che cosa è
scappata!!>>. E indicò le tracce lasciate da sua nonna. Si
inoltravano ancora di più nel fitto della foresta.</div>Kaleval lo storicohttp://www.blogger.com/profile/13041304975657271206noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-183970367130182581.post-31601294835772314202012-03-06T00:33:00.000+01:002012-04-14T23:24:55.396+02:00Preparativi<br />
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Giorno di mezzaestate. Il tempo
stringeva e la festa richiedeva ancora molti preparativi. Mancavano
ancora metà degli addobbi e molte tavolate dovevano ancora essere
imbandite.</div>
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Ingvar Magnus stava lavorando sul ponte
che divideva i villaggi dei due clan. Ingvar stava riparando il
ponticello in legno, si fermò asciuganosi il sudore dall fronte.
Eyrik Ulfar, l'apprendista sciamano, gli passò accanto ammonendolo
con lo sguardo. Ingvar lo ignorò meglio che poteva.</div>
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Eyrik iniziò a fissarlo attentamente,
e non riuscendo più a trattenersi dal tacere, disse:<<Allora,
pensi che quel ponte si aggiusti da solo?!>>. Ingvar prese un
lungo respiro e rispose:<<Dai Eyrik. C'è ancora tempo. Poi
anche tu avrai qualcosa da fare, no? Vattene a fare un giro da
un'altra parte, lascia lavorare il Clan Magnus e pensa ai tuoi. Come se la stanno cavando gli Ulfar con i preparativi?>>.</div>
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Eyrik borbottò qualcosa tra i denti e
si diresse a est verso la foresta, dove c'era il suo villaggio, il
villaggio del Clan Ulfar. Non aveva voglia di rovinarsi la giornata.</div>
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Improvvisamente il grido da una donna
irruppe tra il leggero vociare dei due clan impegnati nei preprativi.</div>
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Lane correva da nord, uscendo dalla
foresta.
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<<Aiuto! Aiuto!>> gridava
in preda alla disperazione.</div>
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Subito Ingvar ed Eyrik lasciarono le
loro occupazioni e le corsero incontro. Altre persone fecero lo
stesso.</div>
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<<Calmati Lane! Cos'è
successo?>> chiese Eyrik cercando di calmare la donna.
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<<Nel bosco! È morta una
persona!>> disse Lane ansimando. Poi abbassò il tono della
voce e lo sguardo. Fece una pausa. Respirò profondamente. <<È
Ilde>> disse.</div>
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La donna alzò lo sguardo e,
incrociando lo sguardo di Ingvar, si morse subito le labbra.
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Ingvar impallidì immediatamente:
<<No!>> disse con voce strozzata <<Non può essere
mia nonna!>>.
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<<Scusa Ingvar>> disse Lane
balbettando. <<Forse mi sono sbagliata. Forse non è lei>>.</div>
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Ingvar non stava più ascoltando.
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Correva già a perdifiato verso il
bosco.
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Eyrik guardò gli altri e disse
sicuro:<<Vado con lui>>.</div>
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I due giovani entrarono senza esitazione nella
foresta. Aren, il grosso cane da pastore di Eyrik li seguiva
ansimando agitata.</div>
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Eyrik si fermò un attimo, osservando
il terreno con attenzione. <<Ecco le impronte, da qui è uscita
Lane. Seguiamole, ci porteranno verso il corpo che ha trovato>>.</div>
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Eyrik seguiva le tracce con sicurezza.
La donna aveva spezato molti rami correndo.
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Poco dopo videro per terra una figura
umana.
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<<No!>> urlò Ingvar.
<<Nonna! Nonna! Sono qui! Nonna! Cosa ti è successo!>>.</div>
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Eyrik provò una fitta al cuore: Ilde
era tutta la famiglia per Ingvar. Nonostante entrmbi avessero la
vicinanza del proprio clan, Eyrik sapeva fin troppo bene cosa voleva rimanere da soli.</div>
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Ingvar cercava di scuotere Ilde
insistentemente. Una mano sulla sua spalla lo fermò.
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<<È morta, Ingvar. Dai,
fermati>>. Si rese conto di essere stato troppo duro e
aggiunse:<< Mi dispiace>>.</div>
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Ingvar incredulo continuava a
ripetere:<<Com'è possibile? Era una donna forte! Stamattina
era uscita a tagliare legna!>>.</div>
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Un particolare attrasse l'attenzione di
Eyrik. <<Guarda il braccio, Ingvar>></div>
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Ingvar fissò attentamente il braccio
di sua nonna e notò che la carne in alcuni punti appariva...
corrosa.
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Ingvar fissò alcuni secondi il corpo
di sua nonna e urlò inorridito: << Com'è possibile? Che razza
di ferite sono mai queste?>>.</div>Kaleval lo storicohttp://www.blogger.com/profile/13041304975657271206noreply@blogger.com0