martedì 6 marzo 2012

Strane ferite


Nel frattempo la gente dei due villaggi aveva iniziato ad accorrere. Un piccolo gruppo di persone si stava radunando intorno ai due giovani.

Eyrik sentì un brivido lungo la schiena. Il vecchio sciamano Wulf lo stava istruendo anche nelle arti curative. <<Non ho mai visto questo genere di ferite>> disse inquieto.
La gente che si era radunata intorno al corpo donna iniziò a mormorare sempre più forte.
Lane, che si era aggregata al gruppo, disse sommessamente. << Quando l'ho vista pensavo fosse morta, invece l'ho sentita esalare il suo ultimo respiro. L'ultima parola che ha sussurrato è stata Ranavalla>>.
Il mormorio si tramutò in esclamazioni di stupore. E in frasi e segni di scongiuro.
<<Il Ranavalla>> pensò amaramente Eyrik << le favole sull'uomo avizzito che rapisce i bambini nei boschi>>.
Quante volte aveva sentito questa storia da bambino, intorno al fuoco, quando i grandi raccontavano le storie di paura proprio prima di andare a dormire! Qualcosa di strano doveva essere successo, altrimenti niente poteva spiegare il tipo di ferita che la vecchia Ilde portava addosso.
<<Eppure non è stata questa ferita ad ucciderla>> Disse Eyrik ad alta voce. Guardò le impronte che aveva lasciato Ilde. <<Deve avere corso molto in fretta. Almeno quanto te, Lane. E poi si è accasciata qui>>. Eyrik toccò la donna.

Il vecchio sciamano Wulf gli stava insegnando a entrare in contatto con il mondo degli spiriti. Da quando suo padre era partito con l'esercito e non aveva fatto più ritorno, dopo la morte di sua madre, l'anziano sciamano si era preso cura del giovane Eyrik. Per anni cercò di inziarlo al suo mondo fatto di forze arcane della natura. Non era stata un'impresa semplice. Eyrik da ragazzino preferiva andare a giocare con le spade di legno con gli altri bambini del villaggio. Aveva un corpo robusto e uno spirto combattivo. Non aveva un'indole molto adatta a una guida spirituale, a un consigliere.
Eppure con il tempo e grazie alla pazienza del vecchio. Il giovane Eyrik iniziò a sentire sempre più sua la visione del mondo che lo sciamano gli mostrava ogni giorno.

Eyrik si concentrò: << Ilde, mostrami cosa ti è successo. Spirito dell'aquila dammi la saggezza per capire le cose nascoste alla mia vista>>. Eyrik non vide nulla, ma percepì paura. Si sentì braccato da qualcosa che non aveva mai visto. Il terrore era troppo, la fatica per la fuga enorme.
Scosso riaprì gli occhi. Rimase qualche secondo senza respirare e poi disse con voce stanca: <<Ilde è fuggita da qualcosa. È stata ferita. È arrivata fino qui. Poi, forse, il suo vecchio cuore non ha retto>>.
Ingvar lo fissò stupito. Poi con molta risolutezza disse: << Allora cerchiamo da chi o da che cosa è scappata!!>>. E indicò le tracce lasciate da sua nonna. Si inoltravano ancora di più nel fitto della foresta.

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