Giorno di mezzaestate. Il tempo
stringeva e la festa richiedeva ancora molti preparativi. Mancavano
ancora metà degli addobbi e molte tavolate dovevano ancora essere
imbandite.
Ingvar Magnus stava lavorando sul ponte
che divideva i villaggi dei due clan. Ingvar stava riparando il
ponticello in legno, si fermò asciuganosi il sudore dall fronte.
Eyrik Ulfar, l'apprendista sciamano, gli passò accanto ammonendolo
con lo sguardo. Ingvar lo ignorò meglio che poteva.
Eyrik iniziò a fissarlo attentamente,
e non riuscendo più a trattenersi dal tacere, disse:<<Allora,
pensi che quel ponte si aggiusti da solo?!>>. Ingvar prese un
lungo respiro e rispose:<<Dai Eyrik. C'è ancora tempo. Poi
anche tu avrai qualcosa da fare, no? Vattene a fare un giro da
un'altra parte, lascia lavorare il Clan Magnus e pensa ai tuoi. Come se la stanno cavando gli Ulfar con i preparativi?>>.
Eyrik borbottò qualcosa tra i denti e
si diresse a est verso la foresta, dove c'era il suo villaggio, il
villaggio del Clan Ulfar. Non aveva voglia di rovinarsi la giornata.
Improvvisamente il grido da una donna
irruppe tra il leggero vociare dei due clan impegnati nei preprativi.
Lane correva da nord, uscendo dalla
foresta.
<<Aiuto! Aiuto!>> gridava
in preda alla disperazione.
Subito Ingvar ed Eyrik lasciarono le
loro occupazioni e le corsero incontro. Altre persone fecero lo
stesso.
<<Calmati Lane! Cos'è
successo?>> chiese Eyrik cercando di calmare la donna.
<<Nel bosco! È morta una
persona!>> disse Lane ansimando. Poi abbassò il tono della
voce e lo sguardo. Fece una pausa. Respirò profondamente. <<È
Ilde>> disse.
La donna alzò lo sguardo e,
incrociando lo sguardo di Ingvar, si morse subito le labbra.
Ingvar impallidì immediatamente:
<<No!>> disse con voce strozzata <<Non può essere
mia nonna!>>.
<<Scusa Ingvar>> disse Lane
balbettando. <<Forse mi sono sbagliata. Forse non è lei>>.
Ingvar non stava più ascoltando.
Correva già a perdifiato verso il
bosco.
Eyrik guardò gli altri e disse
sicuro:<<Vado con lui>>.
I due giovani entrarono senza esitazione nella
foresta. Aren, il grosso cane da pastore di Eyrik li seguiva
ansimando agitata.
Eyrik si fermò un attimo, osservando
il terreno con attenzione. <<Ecco le impronte, da qui è uscita
Lane. Seguiamole, ci porteranno verso il corpo che ha trovato>>.
Eyrik seguiva le tracce con sicurezza.
La donna aveva spezato molti rami correndo.
Poco dopo videro per terra una figura
umana.
<<No!>> urlò Ingvar.
<<Nonna! Nonna! Sono qui! Nonna! Cosa ti è successo!>>.
Eyrik provò una fitta al cuore: Ilde
era tutta la famiglia per Ingvar. Nonostante entrmbi avessero la
vicinanza del proprio clan, Eyrik sapeva fin troppo bene cosa voleva rimanere da soli.
Ingvar cercava di scuotere Ilde
insistentemente. Una mano sulla sua spalla lo fermò.
<<È morta, Ingvar. Dai,
fermati>>. Si rese conto di essere stato troppo duro e
aggiunse:<< Mi dispiace>>.
Ingvar incredulo continuava a
ripetere:<<Com'è possibile? Era una donna forte! Stamattina
era uscita a tagliare legna!>>.
Un particolare attrasse l'attenzione di
Eyrik. <<Guarda il braccio, Ingvar>>
Ingvar fissò attentamente il braccio
di sua nonna e notò che la carne in alcuni punti appariva...
corrosa.
Ingvar fissò alcuni secondi il corpo
di sua nonna e urlò inorridito: << Com'è possibile? Che razza
di ferite sono mai queste?>>.
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